Il Fondo Patrimonio PMI, è quellâagevolazione rivolta alle imprese che vogliono investire sul proprio rilancio. Il Fondo opera attraverso lâacquisto di obbligazioni o titoli di debito emessi da aziende che hanno effettuato, dopo il 19 maggio 2020, un aumento di capitale pari ad almeno 250.000 euro. Questo Fondo può essere concesso a: societĂ per azioni, societĂ in accomandita per azioni, societĂ a responsabilitĂ limitata (anche semplificata), societĂ cooperative, societĂ europee e societĂ cooperative europee aventi sede legale in Italia. Sono escluse le societĂ o cooperative che operano nei settori bancario, finanziario e assicurativo. Non è prevista una valutazione del merito creditizio.
Le societĂ devono possedere i seguenti requisiti:
avere un ammontare di ricavi nellâesercizio 2019 tra i 10 e i 50 milioni di euro e meno di 250 dipendenti
aver subito, a causa della pandemia da Covid-19, una riduzione complessiva dei ricavi nei mesi di marzo e aprile 2020 pari ad almeno il 33% rispetto al medesimo periodo dellâanno precedente
aver deliberato ed eseguito, dopo il 19 maggio 2020, un aumento di capitale a pagamento pari ad almeno 250.000 euro
aver emesso unâobbligazione o un altro titolo di debito con determinate caratteristiche
non risultare, al 31 dicembre 2019, impresa in difficoltĂ ai sensi della normativa comunitaria
Informazioni Aggiuntive:
Il Fondo Patrimonio PMI interviene acquistando obbligazioni o altri titoli di debito di nuova emissione con le seguenti caratteristiche:
il rimborso avviene al termine del sesto anno dalla sottoscrizione (è prevista la possibilità di un rimborso anticipato dopo il terzo anno dalla sottoscrizione)
il valore nominale del singolo titolo o obbligazione è non inferiore a 10.000 euro
il tasso agevolato è 1,75% per il primo anno, 2% per il secondo e terzo anno e 2,50% per i restanti tre anni. Si tratta di un tasso nominale annuale (base 365 giorni)
gli interessi maturano e sono corrisposti con periodicitĂ annuale.
Lâammontare massimo dei titoli sottoscritti è commisurato al minore tra:
tre volte lâammontare dellâaumento del capitale eseguito
il 12,5% del fatturato 2019
Il sostegno finanziario è stato autorizzato dalla Commissione europea nellâambito del âQuadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dellâeconomia nellâattuale emergenza del Covid-19â
Se le societĂ hanno ricevuto ulteriori aiuti in termini di garanzie o di tassi di interesse nellâambito del citato regime comunitario, la somma degli importi garantiti, dei prestiti agevolati e dellâammontare degli strumenti finanziari sottoscritti non potrĂ superare il maggior valore tra:
il 25% del fatturato 2019
il doppio dei costi del personale del 2019 (da bilancio o da dati certificati in caso di bilancio non ancora approvato
Il finanziamento ricevuto deve essere destinato ai costi del personale
investimenti o capitale circolante impiegati in stabilimenti produttivi e attivitĂ imprenditoriali che siano localizzati in Italia. In nessun caso potrĂ essere utilizzato per il pagamento di debiti pregressi
Ă prevista una premialitĂ qualora la societĂ raggiunga uno o piĂš degli obiettivi seguenti:
mantenimento dellâoccupazione (al 31 dicembre 2019) presso stabilimenti produttivi italiani fino al rimborso del finanziamento
investimenti per la tutela dellâambiente (riduzione consumi, emissioni o riqualificazione energetica di edifici) per un importo non inferiore al 30% del valore dei titoli sottoscritti ed effettuati entro la data di rimborso
investimenti in tecnologie abilitanti dellâindustria 4.0 per un importo non inferiore al 30% del valore dei titoli sottoscritti ed effettuati entro la data di rimborso.
Per ognuno degli obiettivi raggiunti viene riconosciuta una riduzione del 5% del valore di rimborso. Lâaiuto corrispondente sarĂ concesso in regime de minimis.
Costo del Servizio:
âPagamento posticipato, non paghi nulla alla prenotazione del servizioâ
Nota: qui il Compenso verrĂ determinato sulla base di unâapposita consulenza gratuita e senza impegno in grado di fornire informazioni piĂš chiare circa la situazione in essere, seguita da un relativo preventivo trasmesso tramite mail.
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Il Fondo Salvaguardia Imprese, è quellâagevolazione che acquisisce partecipazioni di minoranza nel capitale di rischio di imprese che si trovano in difficoltĂ economico-finanziaria e che propongono un piano di ristrutturazione per garantire la continuitĂ dellâ impresa e salvaguardare lâoccupazione. Con le risorse del Fondo, si possono effettuare investimenti diretti nel capitale di rischio alle seguenti condizioni:
la partecipazione diretta acquisita (Equity) deve essere di minoranza;
l’intervento complessivo per singola operazione non può superare lâammontare di 10 milioni di euro;
Lâoperazione di investimento deve essere effettuata contestualmente a:
investitori privati indipendenti che apportano almeno il 30% delle risorse previste (nel caso di operazioni a favore di imprese in difficoltĂ non ai sensi degli orientamenti comunitari);
allâimpresa proponente che garantisce un contributo proprio pari ad almeno il 25% per le piccole imprese, 40% medie imprese e 50% grandi imprese (nel caso di operazioni a favore di imprese in difficoltĂ ai sensi degli orientamenti comunitari).
Informazioni Aggiuntive:
Inoltre i Principali obiettivi del Fondo Salvaguardia Imprese:
sostenere la continuitĂ e lo sviluppo dellâattivitĂ dâimpresa;
ridurre gli impatti occupazionali connessi alla situazione di crisi economico-finanziaria;
attivare capitali privati/pubblici a sostegno dellâattuazione dei piani di ristrutturazione delle imprese in difficoltĂ ;
instaurare una partnership tra la proprietĂ /management ed INVITALIA finalizzata alla creazione di valore per tutti gli azionisti, con un piano di ristrutturazione condiviso.
Aziende target 3 caratteristiche principali che devono coesistere:
imprese che hanno avviato un confronto presso la struttura per la crisi dâimpresa del Ministero dello sviluppo economico
imprese in difficoltà economico finanziaria:
oppure
con flussi di cassa prospettici inadeguati a far fronte regolarmente alle obbligazioni pianificate (stato di difficoltĂ non ai sensi del paragrafo 2.2 della Comunicazione 2014/C 249/01).
Imprese che soddisfano almeno una delle seguenti condizioni:
titolari di marchi storici di interesse nazionale
società di capitali con numero di dipendenti superiore a 250 (dato consolidato comprensivo dei lavoratori a termine, degli apprendisti e dei lavoratori con contratto di lavoro subordinato a tempo parziale, impiegati in unità locali dislocate sul territorio nazionale)
detengono beni e rapporti di rilevanza strategica per lâinteresse nazionale, indipendentemente dal numero degli occupati
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La Gestione del rischio di credito è una componente fondamentale per le Imprese che desiderano gestire e minimizzare il rischio finanziario derivante da transazioni commerciali con clienti. Consiste nell’analisi approfondita della soliditĂ finanziaria dei clienti, valutando la loro capacitĂ di pagare e il rischio associato a concedere loro credito.
Esistono alcune tecniche digitali che oggi possono essere di supporto alla Gestione, Vediamo quali:
Analisi dei dati finanziari: Utilizzando algoritmi avanzati e software di analisi dei dati, è possibile raccogliere, elaborare e analizzare grandi quantità di informazioni finanziarie sui clienti. Ciò include bilanci, flussi di cassa, indici finanziari e altro ancora.
Modelli predittivi: Attraverso l’uso di modelli predittivi basati sull’intelligenza artificiale e sull’apprendimento automatico, è possibile prevedere il comportamento finanziario futuro dei clienti. Questi modelli possono aiutare a identificare precocemente i potenziali problemi di pagamento e a prendere misure preventive.
Monitoraggio in tempo reale: Le tecnologie digitali consentono il monitoraggio continuo delle transazioni finanziarie dei clienti in tempo reale. Ciò consente di identificare immediatamente segnali di allarme, come ritardi nei pagamenti o cambiamenti improvvisi nei modelli di spesa.
Analisi del comportamento dei clienti: Attraverso l’analisi dei pattern di comportamento dei clienti, sia storici che in tempo reale, è possibile comprendere meglio le loro abitudini di pagamento e prevedere il loro futuro comportamento finanziario.
INFORMAZIONI AGGIUNTIVE
Di seguito alcuni dei principali Vantaggi per l’Impresa, nellâadottare tecniche digitali:
Minimizzazione del Rischio: Il servizio sul rischio del credito consente alle imprese di identificare e mitigare i potenziali rischi finanziari associati alle transazioni commerciali. Ciò riduce il rischio di insolvenza e perdite finanziarie.
Miglioramento della LiquiditĂ : Identificando i clienti a basso rischio, le imprese possono estendere loro credito in modo piĂš sicuro, migliorando cosĂŹ la loro liquiditĂ e consentendo loro di investire in opportunitĂ di crescita.
Efficienza Operativa: Le tecniche digitali automatizzano e semplificano il processo di valutazione del rischio del credito, riducendo la necessitĂ di intervento umano e accelerando il tempo necessario per prendere decisioni.
Miglioramento delle Relazioni con i Clienti: Fornendo crediti in modo responsabile, le imprese possono costruire relazioni piĂš solide e durature con i propri clienti, migliorando la fiducia reciproca e la fedeltĂ .
CompetitivitĂ sul Mercato: Un’efficace gestione del rischio del credito può conferire un vantaggio competitivo alle imprese, consentendo loro di operare in modo piĂš sicuro e aggressivo sul mercato.
In sintesi, investire in un servizio sul rischio del credito supportato da tecnologie digitali può portare numerosi vantaggi all’Impresa, migliorando la sua stabilitĂ finanziaria, la sua competitivitĂ e le sue relazioni con i clienti.Â
Le imprese possono sospendere o rinegoziare i finanziamenti agevolati relativi a tre bandi del Ministero dello Sviluppo Economico (D.M. 7 agosto 2019):
Investimenti innovativi (decreto 6 agosto 2010)
Biomasse (decreto 13 dicembre 2011)
Efficienza energetica 2013 (decreto 5 dicembre 2013)
La novità è contenuta nella Circolare del 10 febbraio 2020, con la quale il Mise stabilisce le modalità di presentazione della richiesta.
Vista lâincostanza dellâattuale ciclo economico – che può determinare per le imprese flussi finanziari instabili- la Direzione generale per gli incentivi alle imprese del Ministero ha previsto la possibilitĂ di rinegoziazione a tutti i soggetti che hanno ottenuto i finanziamenti agevolati a fronte della realizzazione dei progetti che sono stati ammessi.
Possono accedere al beneficio anche le societĂ revocate per il solo mancato pagamento delle rate di finanziamento agevolato. Non possono essere ammesse ai benefici previsti dal decreto le imprese in liquidazione o sottoposte a procedura concorsuale.
Le societĂ possono richiedere, per una sola volta e nel rispetto dellâintensitĂ di aiuto determinata in sede di concessione, una sospensione del pagamento della sola quota capitale delle rate per un periodo di 12 mesi, con una scadenza non successiva ad un anno a decorrere dallâentrata in vigore del decreto 7 agosto 2019 e in aggiunta, o in alternativa alla sospensione, un allungamento dei piani di ammortamento fino a 15 anni di durata complessiva, a decorrere dalla data di scadenza della prima rata del finanziamento agevolato, con il conseguente ricalcolo delle rate dovute.
Il possesso dei requisiti previsti dal decreto è un requisito essenziale affinchè sia ammessa la chiesta di finanziamento.
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Quando parliamo di Investimenti innovativi, stiamo parlando di un bando che sostiene i progetti che hanno come fine quello di favorire la trasformazione tecnologica e digitale delle imprese, in grado di accelerare la transizione del settore manifatturiero verso un modello di economia circolare. La misura è attiva in Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia.
Informazioni Aggiuntive:
Le agevolazioni coprono fino al 75% delle spese ammissibili:
micro e piccole imprese: 35% di contributo in conto impianti e 40% di finanziamento agevolato
medie imprese: 25% di contributo in conto impianti e 50% di finanziamento agevolato
Il rimanente 25% deve essere garantito dallâazienda con risorse proprie.
Costo del Servizio:
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Quando parliamo di Investimenti sostenibili 4.0, stiamo parlando dell’agevolazione a sostegno di nuovi investimenti imprenditoriali che siano innovativi e sostenibili. Le Destinatarie sono: le micro, piccole e medie imprese su tutto il territorio nazionale. L’obiettivo è quello di favorire la trasformazione tecnologica e digitale delle imprese, al fine di superare la contrazione di capitale indotta dalla crisi pandemica e orientare la ripresa degli investimenti verso ambiti strategici per la competitivitĂ e la crescita sostenibile. Hanno prioritĂ coloro in grado di offrire un particolare contributo agli obiettivi di sostenibilitĂ , per i quali sono previsti specifici criteri di valutazione, che consentono all’impresa proponente di ottenere un punteggio aggiuntivo nell’ambito della procedura di accesso. In tal senso sono valorizzati, i programmi che puntano:
alla transizione dell’impresa verso il paradigma dell’economia circolare
al miglioramento della sostenibilitĂ energetica dell’impresa, per conseguire l’obiettivo di risparmio energetico all’interno dell’unitĂ produttiva interessata dall’intervento, non inferiore al 10% rispetto ai consumi dell’anno precedente.
Informazioni Aggiunte:
I programmi di investimento devono essere finalizzati allo svolgimento di una serie di attivitĂ economiche:
attivitĂ manifatturiere (sez. C classificazione delle attivitĂ economiche Ateco 2007), ad eccezione dei divieti e limitazioni inerenti al settore siderurgico, del carbone, della costruzione navale, delle fibre sintetiche, dei trasporti e delle relative infrastrutture, nonchĂŠ della produzione della distribuzione di energia e delle infrastrutture energetiche. Sono esclusi anche i programmi di investimento che, arrecando un danno significativo agli obiettivi ambientali definiti a livello europeo, non garantiscono il rispetto del principio DNSH (Do No Significant Harm, “non arrecare un danno significativo”).
servizi alle imprese (cfr allegato 4 del decreto ministeriale 10 febbraio 2022).
Sono ammissibili spese quali:
macchinari, impianti e attrezzature
opere murarie strettamente funzionali alla realizzazione degli investimenti in nuove tecnologie, nei limiti del 40% delle spese ammissibili
programmi informatici e licenze per l’uso di macchinari
acquisizione di certificazioni di sistemi di gestione ambientale o di efficienza energetica EMAS, UNI EN ISO 14001, UNI CEI EN ISO 50001 e di certificazioni ambientali di prodotto, relative alla linea di produzione
oggetto del programma di investimento, che rientrano nella categoria delle etichette ambientali di tipo I regolamentate dalla norma ISO 14024 (ad es. Ecolabel) o delle etichette di tipo III regolamentate dalla norma ISO 14025 (EPD).
Per i progetti di investimento che si rivolgono al miglioramento della sostenibilitĂ energetica dell’impresa, sono ammissibili anche le spese per servizi di consulenza diretta alla definizione della diagnosi energetica relativa all’unitĂ produttiva oggetto delle misure di efficienza energetica, nei limiti del 3% dell L’importo complessivo delle spese ammissibili è una condizione che l’effettuazione della diagnosi non costituisce un adempimento obbligatorio per l’impresa.
Ai fini dell’ammissibilitĂ alle agevolazioni, i programmi di investimento devono:
prevedere l’utilizzo prevalente delle tecnologie abilitanti afferenti al piano Transizione 4.0 e l’importo delle spese deve risultare preponderante rispetto al totale dei costi ammessi dal programma
essere diretti all’ampliamento della capacitĂ produttiva, alla diversificazione della produzione funzionale (per prodotti mai fabbricati in precedenza) o al cambiamento fondamentale del processo di produzione di un’unitĂ produttiva esistente o alla realizzazione di una nuova unitĂ produttiva
essere realizzato presso un’unitĂ produttiva localizzata nel territorio nazionale e nella disponibilitĂ dell’impresa alla data di presentazione della domanda di agevolazione. Per i programmi che si rivolgono alla realizzazione di una nuova unitĂ produttiva e per i programmi realizzati da imprese non residenti nel territorio italiano la disponibilitĂ deve essere dimostrata alla data di richiesta della prima erogazione
nel caso di programmi di investimento da realizzare nelle regioni Molise, Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia e Sardegna, le spese ammissibili non devono essere inferiori complessivamente a 500.000 euro e non superiori a 3 milioni di euro e, comunque, all’80 % del fatturato dell’ultimo bilancio approvato e depositato
nel caso di programmi di investimento da realizzare nelle regioni Abruzzo, Emilia Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana, Trentino Alto-Adige, Umbria, Valle d’Aosta e Veneto, le spese ammissibili non Devono essere complessivamente inferiori a 1 milione di euro e non superiori a 3 milioni di euro e, comunque, all’80% del fatturato dell’ultimo bilancio approvato e depositato
essere avviati successivamente alla presentazione della domanda e prevedere un termine di ultimazione non successivo a 12 mesi dalla data del provvedimento di concessione delle agevolazioni.
Costo del servizio:
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Quando parliamo di Investimenti sostenibili 4.0, stiamo parlando dellâagevolazione a sostegno di nuovi investimenti imprenditoriali che siano innovativi e sostenibili. I Destinatarie sono: le micro, piccole e medie imprese su tutto il territorio nazionale. L’obiettivo è quello di favorire la trasformazione tecnologica e digitale delle imprese, al fine di superare la contrazione di capitale indotta dalla crisi pandemica e orientare la ripresa degli investimenti verso ambiti strategici per la competitivitĂ e la crescita sostenibile. Hanno prioritĂ coloro in grado di offrire un particolare contributo agli obiettivi di sostenibilitĂ , per i quali sono previsti specifici criteri di valutazione, che consentono allâimpresa proponente di conseguire un punteggio aggiuntivo nellâambito della procedura di accesso. In tal senso sono valorizzati, i programmi che puntano:
alla transizione dellâimpresa verso il paradigma dellâeconomia circolare
al miglioramento della sostenibilitĂ energetica dellâimpresa, per conseguire lâobiettivo di risparmio energetico allâinterno dellâunitĂ produttiva interessata dallâintervento, non inferiore al 10% rispetto ai consumi dellâanno precedente.
Informazioni Aggiuntive:
I programmi di investimento devono essere finalizzati allo svolgimento di una serie di attivitĂ economiche:
attivitĂ manifatturiere (sez. C classificazione delle attivitĂ economiche Ateco 2007), ad eccezione dei divieti e limitazioni inerenti al settore siderurgico, del carbone, della costruzione navale, delle fibre sintetiche, dei trasporti e delle relative infrastrutture, nonchĂŠ della produzione della distribuzione di energia e delle infrastrutture energetiche. Sono esclusi anche i programmi di investimento che, arrecando un danno significativo agli obiettivi ambientali definiti a livello europeo, non garantiscono il rispetto del principio DNSH (Do No Significant Harm, “non arrecare un danno significativo”).
servizi alle imprese (cfr allegato 4 del decreto ministeriale 10 febbraio 2022).
Sono ammissibili spese quali:
macchinari, impianti e attrezzature
opere murarie strettamente funzionali alla realizzazione degli investimenti in nuove tecnologie, nei limiti del 40% delle spese ammissibili
programmi informatici e licenze per lâuso di macchinari
acquisizione di certificazioni di sistemi di gestione ambientali o di efficienza energetica EMAS, UNI EN ISO 14001, UNI CEI EN ISO 50001 e di certificazioni ambientali di prodotto, relative alla linea di produzione
oggetto del programma di investimento, che rientrano nella categoria delle etichette ambientali di tipo I regolamentate dalla norma ISO 14024 (ad es. Ecolabel) o delle etichette di tipo III regolamentate dalla norma ISO 14025 (EPD).
Per i progetti di investimento che si rivolgono al miglioramento della sostenibilitĂ energetica dellâimpresa, sono ammissibili anche le spese per servizi di consulenza diretti alla definizione della diagnosi energetica relativa allâunitĂ produttiva oggetto delle misure di efficientamento energetico, nei limiti del 3% dellâimporto complessivo delle spese ammissibili e a condizione che lâeffettuazione della diagnosi non costituisca un adempimento obbligatorio per lâimpresa.
Ai fini dellâammissibilitĂ alle agevolazioni, i programmi di investimento devono:
prevedere lâutilizzo prevalente delle tecnologie abilitanti afferenti al piano Transizione 4.0 e l’ammontare delle spese deve risultare preponderante rispetto al totale dei costi ammessi dal programma
essere diretti allâampliamento della capacitĂ produttiva, alla diversificazione della produzione funzionale (per prodotti mai fabbricati in precedenza) o al cambiamento fondamentale del processo di produzione di unâunitĂ produttiva esistente o alla realizzazione di una nuova unitĂ produttiva
essere realizzati presso unâunitĂ produttiva localizzata nel territorio nazionale e nella disponibilitĂ dellâimpresa alla data di presentazione della domanda di agevolazione. Per i programmi che si rivolgono alla realizzazione di una nuova unitĂ produttiva e per i programmi realizzati da imprese non residenti nel territorio italiano la disponibilitĂ deve essere dimostrata alla data di richiesta della prima erogazione
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nel caso di programmi di investimento da realizzare nelle regioni Abruzzo, Emilia Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana, Trentino Alto-Adige, Umbria, Valle dâAosta e Veneto, le spese ammissibili non devono essere inferiori complessivamente a 1 milione di euro e non superiori a 3 milioni di euro e, comunque, allâ80% del fatturato dellâultimo bilancio approvato e depositato
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alla transizione dellâimpresa verso il paradigma dellâeconomia circolare
al miglioramento della sostenibilitĂ energetica dellâimpresa, per conseguire lâobiettivo di risparmio energetico allâinterno dellâunitĂ produttiva interessata dallâintervento, non inferiore al 10% rispetto ai consumi dellâanno precedente.
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I programmi di investimento devono essere finalizzati allo svolgimento di una serie di attivitĂ economiche:
attivitĂ manifatturiere (sez. C classificazione delle attivitĂ economiche Ateco 2007), ad eccezione dei divieti e limitazioni inerenti al settore siderurgico, del carbone, della costruzione navale, delle fibre sintetiche, dei trasporti e delle relative infrastrutture, nonchĂŠ della produzione della distribuzione di energia e delle infrastrutture energetiche. Sono esclusi anche i programmi di investimento che, arrecando un danno significativo agli obiettivi ambientali definiti a livello europeo, non garantiscono il rispetto del principio DNSH (Do No Significant Harm, “non arrecare un danno significativo”).
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opere murarie strettamente funzionali alla realizzazione degli investimenti in nuove tecnologie, nei limiti del 40% delle spese ammissibili
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acquisizione di certificazioni di sistemi di gestione ambientali o di efficienza energetica EMAS, UNI EN ISO 14001, UNI CEI EN ISO 50001 e di certificazioni ambientali di prodotto, relative alla linea di produzione
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Ai fini dellâammissibilitĂ alle agevolazioni, i programmi di investimento devono:
prevedere lâutilizzo prevalente delle tecnologie abilitanti afferenti al piano Transizione 4.0 e l’ammontare delle spese deve risultare preponderante rispetto al totale dei costi ammessi dal programma
essere diretti allâampliamento della capacitĂ produttiva, alla diversificazione della produzione funzionale (per prodotti mai fabbricati in precedenza) o al cambiamento fondamentale del processo di produzione di unâunitĂ produttiva esistente o alla realizzazione di una nuova unitĂ produttiva
essere realizzati presso unâunitĂ produttiva localizzata nel territorio nazionale e nella disponibilitĂ dellâimpresa alla data di presentazione della domanda di agevolazione. Per i programmi che si rivolgono alla realizzazione di una nuova unitĂ produttiva e per i programmi realizzati da imprese non residenti nel territorio italiano la disponibilitĂ deve essere dimostrata alla data di richiesta della prima erogazione
nel caso di programmi di investimento da realizzare nelle regioni Molise, Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia e Sardegna, le spese ammissibili non devono essere inferiori complessivamente a 500.000 euro e non superiori a 3 milioni di euro e, comunque, allâ80% del fatturato dellâultimo bilancio approvato e depositato
nel caso di programmi di investimento da realizzare nelle regioni Abruzzo, Emilia Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana, Trentino Alto-Adige, Umbria, Valle dâAosta e Veneto, le spese ammissibili non devono essere inferiori complessivamente a 1 milione di euro e non superiori a 3 milioni di euro e, comunque, allâ80% del fatturato dellâultimo bilancio approvato e depositato
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alla transizione dellâimpresa verso il paradigma dellâeconomia circolare
al miglioramento della sostenibilitĂ energetica dellâimpresa, per conseguire lâobiettivo di risparmio energetico allâinterno dellâunitĂ produttiva interessata dallâintervento, non inferiore al 10% rispetto ai consumi dellâanno precedente.
Informazioni Aggiuntive:
I programmi di investimento devono essere finalizzati allo svolgimento di una serie di attivitĂ economiche:
attivitĂ manifatturiere (sez. C classificazione delle attivitĂ economiche Ateco 2007), ad eccezione dei divieti e limitazioni inerenti al settore siderurgico, del carbone, della costruzione navale, delle fibre sintetiche, dei trasporti e delle relative infrastrutture, nonchĂŠ della produzione della distribuzione di energia e delle infrastrutture energetiche. Sono esclusi anche i programmi di investimento che, arrecando un danno significativo agli obiettivi ambientali definiti a livello europeo, non garantiscono il rispetto del principio DNSH (Do No Significant Harm, “non arrecare un danno significativo”).
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Per i progetti di investimento che si rivolgono al miglioramento della sostenibilitĂ energetica dellâimpresa, sono ammissibili anche le spese per servizi di consulenza diretti alla definizione della diagnosi energetica relativa allâunitĂ produttiva oggetto delle misure di efficientamento energetico, nei limiti del 3% dellâimporto complessivo delle spese ammissibili e a condizione che lâeffettuazione della diagnosi non costituisca un adempimento obbligatorio per lâimpresa.
Ai fini dellâammissibilitĂ alle agevolazioni, i programmi di investimento devono:
prevedere lâutilizzo prevalente delle tecnologie abilitanti afferenti al piano Transizione 4.0 e l’ammontare delle spese deve risultare preponderante rispetto al totale dei costi ammessi dal programma
essere diretti allâampliamento della capacitĂ produttiva, alla diversificazione della produzione funzionale (per prodotti mai fabbricati in precedenza) o al cambiamento fondamentale del processo di produzione di unâunitĂ produttiva esistente o alla realizzazione di una nuova unitĂ produttiva
essere realizzati presso unâunitĂ produttiva localizzata nel territorio nazionale e nella disponibilitĂ dellâimpresa alla data di presentazione della domanda di agevolazione. Per i programmi che si rivolgono alla realizzazione di una nuova unitĂ produttiva e per i programmi realizzati da imprese non residenti nel territorio italiano la disponibilitĂ deve essere dimostrata alla data di richiesta della prima erogazione
nel caso di programmi di investimento da realizzare nelle regioni Molise, Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia e Sardegna, le spese ammissibili non devono essere inferiori complessivamente a 500.000 euro e non superiori a 3 milioni di euro e, comunque, allâ80% del fatturato dellâultimo bilancio approvato e depositato
nel caso di programmi di investimento da realizzare nelle regioni Abruzzo, Emilia Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana, Trentino Alto-Adige, Umbria, Valle dâAosta e Veneto, le spese ammissibili non devono essere inferiori complessivamente a 1 milione di euro e non superiori a 3 milioni di euro e, comunque, allâ80% del fatturato dellâultimo bilancio approvato e depositato
essere avviati successivamente alla presentazione della domanda e prevedere un termine di ultimazione non successivo a 12 mesi dalla data del provvedimento di concessione delle agevolazioni.
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âPagamento posticipato, non paghi nulla alla prenotazione del servizioâ
Nota: qui il Compenso verrĂ determinato sulla base di unâapposita consulenza gratuita e senza impegno in grado di fornire informazioni piĂš chiare circa la situazione in essere, seguita da un relativo preventivo trasmesso tramite mail.
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Quando parliamo di Investimenti sostenibili 4.0, stiamo parlando dell’agevolazione a sostegno di nuovi investimenti imprenditoriali che siano innovativi e sostenibili. Le Destinatarie sono: le micro, piccole e medie imprese su tutto il territorio nazionale. L’obiettivo è quello di favorire la trasformazione tecnologica e digitale delle imprese, al fine di superare la contrazione di capitale indotta dalla crisi pandemica e orientare la ripresa degli investimenti verso ambiti strategici per la competitivitĂ e la crescita sostenibile. Hanno prioritĂ coloro in grado di offrire un particolare contributo agli obiettivi di sostenibilitĂ , per i quali sono previsti specifici criteri di valutazione, che consentono all’impresa proponente di ottenere un punteggio aggiuntivo nell’ambito della procedura di accesso. In tal senso sono valorizzati, i programmi che puntano:
alla transizione dell’impresa verso il paradigma dell’economia circolare
al miglioramento della sostenibilitĂ energetica dell’impresa, per conseguire l’obiettivo di risparmio energetico all’interno dell’unitĂ produttiva interessata dall’intervento, non inferiore al 10% rispetto ai consumi dell’anno precedente.
Informazioni Aggiunte:
I programmi di investimento devono essere finalizzati allo svolgimento di una serie di attivitĂ economiche:
attivitĂ manifatturiere (sez. C classificazione delle attivitĂ economiche Ateco 2007), ad eccezione dei divieti e limitazioni inerenti al settore siderurgico, del carbone, della costruzione navale, delle fibre sintetiche, dei trasporti e delle relative infrastrutture, nonchĂŠ della produzione della distribuzione di energia e delle infrastrutture energetiche. Sono esclusi anche i programmi di investimento che, arrecando un danno significativo agli obiettivi ambientali definiti a livello europeo, non garantiscono il rispetto del principio DNSH (Do No Significant Harm, “non arrecare un danno significativo”).
servizi alle imprese (cfr allegato 4 del decreto ministeriale 10 febbraio 2022).
Sono ammissibili spese quali:
macchinari, impianti e attrezzature
opere murarie strettamente funzionali alla realizzazione degli investimenti in nuove tecnologie, nei limiti del 40% delle spese ammissibili
programmi informatici e licenze per l’uso di macchinari
acquisizione di certificazioni di sistemi di gestione ambientale o di efficienza energetica EMAS, UNI EN ISO 14001, UNI CEI EN ISO 50001 e di certificazioni ambientali di prodotto, relative alla linea di produzione
oggetto del programma di investimento, che rientrano nella categoria delle etichette ambientali di tipo I regolamentate dalla norma ISO 14024 (ad es. Ecolabel) o delle etichette di tipo III regolamentate dalla norma ISO 14025 (EPD).
Per i progetti di investimento che si rivolgono al miglioramento della sostenibilitĂ energetica dell’impresa, sono ammissibili anche le spese per servizi di consulenza diretta alla definizione della diagnosi energetica relativa all’unitĂ produttiva oggetto delle misure di efficienza energetica, nei limiti del 3% dell L’importo complessivo delle spese ammissibili è una condizione che l’effettuazione della diagnosi non costituisca un adempimento obbligatorio per l’impresa.
Ai fini dell’ammissibilitĂ alle agevolazioni, i programmi di investimento devono:
prevedere l’utilizzo prevalente delle tecnologie abilitanti afferenti al piano Transizione 4.0 e l’importo delle spese deve risultare preponderante rispetto al totale dei costi ammessi dal programma
essere diretti all’ampliamento della capacitĂ produttiva, alla diversificazione della produzione funzionale (per prodotti mai fabbricati in precedenza) o al cambiamento fondamentale del processo di produzione di un’unitĂ produttiva esistente o alla realizzazione di una nuova unitĂ produttiva
essere realizzato presso un’unitĂ produttiva localizzata nel territorio nazionale e nella disponibilitĂ dell’impresa alla data di presentazione della domanda di agevolazione. Per i programmi che si rivolgono alla realizzazione di una nuova unitĂ produttiva e per i programmi realizzati da imprese non residenti nel territorio italiano la disponibilitĂ deve essere dimostrata alla data di richiesta della prima erogazione
nel caso di programmi di investimento da realizzare nelle regioni Molise, Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia e Sardegna, le spese ammissibili non devono essere inferiori complessivamente a 500.000 euro e non superiori a 3 milioni di euro e, comunque, all’80 % del fatturato dell’ultimo bilancio approvato e depositato
nel caso di programmi di investimento da realizzare nelle regioni Abruzzo, Emilia Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana, Trentino Alto-Adige, Umbria, Valle d’Aosta e Veneto, le spese ammissibili non Devono essere complessivamente inferiori a 1 milione di euro e non superiori a 3 milioni di euro e, comunque, all’80% del fatturato dell’ultimo bilancio approvato e depositato
essere avviati successivamente alla presentazione della domanda e prevedere un termine di ultimazione non successivo a 12 mesi dalla data del provvedimento di concessione delle agevolazioni.
Costo del servizio:
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Nota: qui il Compenso verrĂ determinato sulla base di un’apposita consulenza gratuita e senza impegno in grado di fornire informazioni piĂš chiare circa la situazione in essere, seguita da un relativo preventivo trasmesso tramite mail.
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